Senza titolo

di Peach Pony
dalla fanzine Pelures et criniers – L’integrale Edition Anthologie
[traduzione a cura di Hormony con il prezioso supporto di Val(e)]

Questa sera sono andata a un cinema porno. Alle 8 di sera è meno caro. Ho finto una cena con dex amicx per scappare da altrx amicx che avevano in programma di andare a vedere dei film horror per Halloween in modalità Queer al bar. I miei soli sei euro. Sono in dubbio sul rubare una birra da 66 prima di entrare ma poi non lo faccio. Dico al cassiere grazie, ragazzo. Lui mi dice no, ragazzo no. Mi scuso. Entro nella sala. Prendo posto. Indosso una tuta a rete, rossetto e rosso sugli occhi. Tu arrivi subito, sei appena arrivato. Io lo stesso. Sei bello. Hai un viso molto fino e gli occhi a mandorla. Mi hai appena baciato. Ti bacio. È così intenso. Mi dai il tuo culo e io te lo lecco. Ti do il mio culo e tu me lo lecchi. Tu mi dici sono trans. Io ti dico anche io. Limoniamo molto molto molto a lungo con la mano nei pantaloni. Popper. Metanfetamina. Facciamo l’amore come delle bestie, perché sono switch. Ci giriamo e rigiriamo. Fa caldissimo. Sempre col preservativo. Rosa al gusto fragola. Arriva un tipo che vuole unirsi. Lo allontaniamo e avviciniamo a più riprese. Gli chiediamo dei soldi. È reticente. Insistiamo. Si scusa di non poter dare tanto. E lascia un biglietto da 20 euro. Esco dal cinema. Vado a prendere qualcosa da bere e torno. Tu vuoi tenere le mie chiavi tipo cauzione perché non ci conosciamo. Corro all’alimentari. Torno con delle birre. Tu sei sempre lì in mezzo alla sala vuota che geme. Un film porno.
Sempre la stessa tipa con i capezzoli rosa oliati che si fa scopare su una spiaggia di sabbia con i piedi nell’acqua. Ridiamo delle voci fuori campo surreali. Tu mi parli di tutte le cose pese che sono successe qui sotto i tuoi occhi. Un fagiano accoltellato dopo un tentativo di stupro. Un tipo in overdose steso al suolo per tre ore senza che nessunx intervenisse. Un tipo che si è fatto fistare veramente troppo forte e di cui tu sei stato il presunto colpevole. Mi chiedi di fistarti e subito. Mi racconti la tua storia con una tipa trans. È stata la tua relazione più importante. La donna trans operata più giovane della città negli anni 2000. Droga e ormoni non vanno bene insieme. Massacro. Siamo sempre intrecciatx rotolando per terra, facendo avanti e indietro da una parte all’altra della fila di sedili pieghevoli per scambiarci testa-piedi. Il film finisce e si accendono le luci. Ci vediamo tutti i difetti e ce ne freghiamo ci baciamo ancora e ancora scopiamo ancora di più davanti al proprietario che insiste che vuole chiudere il locale. Ci chiediamo un’espressione verbale simultanea. Cosa che possiamo fare benissimo. Marsiglia città della perdizione. Ti hanno rubato tutto ieri non puoi rientrare a casa tua ma t’invito da me non ho niente da perdere. Penso che tu abbia un fascino immacolato mai visto e un’ispirazione di cui è impossibile annoiarsi. Sei mix e io sono tux adesso. Tutto fila liscio e ci abbracciamo lungamente. Andiamo via dal cinema che con le luci accese sembra squallido e ci mettiamo a urlare sulla Canebière. Andiamo verso Cours Julien, mano nella mano. Aspettiamo per un bel pezzo davanti ai tornelli della metro. Io ci passo sotto e visto che tu sei invalidx e non puoi scavalcare i tornelli riesci a sgattaiolare dietro un vigile che sta uscendo. Poi riesci ad entrare da un’altra entrata e arriviamo insieme sulla banchina. Siamo super stravagantx e continuiamo a scopare con discrezione ovunque sulla banchina e a sputare per terra. Tu mi prendi contro un muro di mattoni e la metro arriva, tu mi ci lanci dentro, cado per terra, tu ti butti su di me e facciamo un 69 vestitx nel vagone. Fermata Notre Dame du Mont.
Incrociamo un tipo divorziato super chic che dice di volersi sbronzare e che non gliene frega più niente della morte. Probabilmente si suiciderà. Non lo derubiamo davanti alle telecamere né ce lo portiamo appresso per festeggiare con noi, no no no.
Arriviamo a Cours Julien e un tipo splendido ci canta delle canzoni. Tu dici che fai la trap come Niska, mi fai pure ascoltare i tuoi pezzi. È una ficata. Su vostra richiesta, canto anche io il mio più grande successo Youtube. Ci fumiamo un sacco di sigarette e della gente che fuma crack viene a chiederci un accendino che poi ci rubano. Si nascondono nel parcheggio sotterraneo e mezz’ora più tardi, contro ogni aspettativa, tornano uscendo dal parcheggio per restituirmi l’accendino, dandoci un bacio per ringraziarci, poi ci si avvicina un tipo che conosco che ci propone di andare con lui a fare after all’Asile e là veramente sembriamo dei fenomeni. Chiedo alla gente se sei un accollo e la gente mi dice “non ce ne sono di accolli qui”. In realtà hai parlato con chiunque senza mai ascoltare veramente facendo invece l’elogio della tua vita per strada. Siamo talmente sbronzx. Abbiamo scroccato alcool a chiunque. Senza smettere mai di limonare.
Decidiamo di andare da me.
Per strada ti piscio in bocca e tu l’adori. Ovviamente sputi. Non ingoi. Io ti bacio direttamente e sputo il mio stesso piscio per terra tra i bidoni dell’immondizia.
Appena prima di entrare da me ci mettiamo sul marciapiede e fumiamo qualche sigaretta. Ci mangiamo il resto della crepe al cioccolato che hai trovato al Vieux Port, quella che ti ha rovinato a inizio della serata, poi entriamo a casa. Ti sdrai direttamente sul letto. Sei già svestitx. Hai addosso solo la tua t-shirt bianca. Il tuo piccolo culo è spalancato per me.
Ti ci affondo il pugno destro, avvolto in un preservativo vaginale e giro tipo cacciavite. Dura per un po’, poi mi ritraggo. Tu torni a sederti ma ops cadi sul mio cazzo di donna trans e iniziamo a incularci tempo 5 secondi: c’è del sangue ovunque sui miei genitali e mi impanico senza darlo troppo a vedere. Un liquido rosa, un mix di lubrificante e sangue si sparge su di me e sulle lenzuola <3
Corro al bagno dove inizio a scrivere una richiesta di soccorso all’associazione che si occupa di HIV.
Domani mi infilerò di nuovo nella dura prova del trattamento d’urgenza post-esposizione.
Continuiamo a scopare come non mai.
40 cm di strap-on nel mio culo, a una certa sanguino copiosamente ma quello dovevamo aspettarcelo. Tu prendi la bottiglia che uso come vaso da notte e bevi la mia piscia. Te la tiri e poi sorridi con fierezza. Tiri fuori le tue budella dall’ano. Sempre con molta fierezza. Io ti supplico di metterle a posto. Rose bud. Sessione origami.